1. Fossi nato nel 1953...
    Quante cose non ho potuto vivere...e quante ne vivrò?

    AvatarBy Gnuccaria il 3 Oct. 2015
     
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    ...avrei vissuto il periodo storico più frizzante della civiltà umana. Un periodo pieno di sogni, speranze, di rinascita, dopo gli orrori e le distruzioni di oltre 30 anni di guerra. Avrei visto e sentito la musica dei Beatles fin da quando ero ancora alle elementari, condendo le mie giornate con brani storici. Sarei andato a prendere il latte, come suggeriva Gianni Morandi, proprio quando avevo 10 anni. Avrei vissuto con terrore la crisi cubana, e l'incubo di tornare alle armi, di vedere riaddormentarsi la Ragione. Proprio nel culmine dell'adolescenza avrei partecipato ai grandi moti del Sessantotto, con l'affermazione di quasi tutta la moderna società. Avrei letto al giornale di grandiosi avvenimenti quando avevo 17 anni, avrei letto del grande risveglio di Praga, anche se poi finì davvero male, e avrei visto il piccolo passo di un uomo, che segnò un grande passo per tutta l'umanità. Avrei ascoltato i grandi brani di Jimi Hendrix, Joan Baez, Creedence Clearwater Revival, Santana, The Who, Joe Cocker, Crosby Still Nash&Young, che facevano sognare tutti i ragazzi da quella piccola cittadina, tale Woodstock. Avrei vissuto la crisi petrolifera, avrei visto le mie ambizioni crollare, visto la pace scappare da Saigon, da Tet, da Khe Sanh, avrei visto il lato oscuro dell'imperialismo americano, che con cruda spietatezza piega i suoi nemici col napalm. Avrei sentito dell'assassinio di un grande uomo, John Fitzgerald Kennedy, e di un grande scandalo che coinvolse Nixon. A 21 anni avrei lasciato casa, con la consapevolezza che d'ora in poi avrei potuto divorziare. Avrei vissuto la tensione e il terrore degli anni di piombo, e avrei visto in diretta l'assassinio di Aldo Moro. Avrei vissuto i ruggenti anni '80, anni davvero turbolenti. Tra i Queen, Guns'n'Roses e Led Zeppelin, avrei pregato per la salvezza dell'Afghanistan, vittima sacrificale dell'URSS e dei talebani. Avrei visto nascere la grande borghesia italiana, e il sorgere di grandi compagnie. Avrei cantato Grazie Roma con il secondo scudetto del 1983. Avrei visto lo storico telegiornale con Emilio Fede che smanacciava durante la Prima Guerra del Golfo, e i cittadini milanesi che urlavano allo scandalo di Tangentopoli. Avrei visto il crollo di vecchi e decadenti stati, l'abbattimento della Cortina di Ferro e il nascere di una nuova Europa unita. Avrei vissuto con ribrezzo gli orrori della guerra civile tra serbi, croati e bosniaci, che poi naufragavano fin qui. Sarei andato al cinema e avrei visto decine e decine di volte Titanic, sognando mentre cantavo Céline Dion sperando che Leo di Caprio di salvasse almeno una volta. Avrei comprato un PC con un ignorantissimo Windows 95 e avrei navigato su Internet quando ancora Google era un sogno di due studenti. Avrei comprato il primo cellulare Motorola e me ne sarei vantato con i miei colleghi di lavoro. Avrei detto addio alla Lira e dato il benvenuto all'Euro. Avrei avuto i primi figli, e li avrei allattati mentre la CNN mostrava in diretta mondiale il crollo delle Twin Towers. Avrei visto, sempre a New York, il dramma di quell'attentato. Mai dimenticherei la disperazione di chi volava per cento e passa metri in cerca di una salvezza, e la forza di volontà di quell'esercito di pompieri che sacrificavano la loro vita al servizio di una causa troppo grande per loro.
    Ma invece sono qui. Sono qui e vedo solo la conclusione di una grandiosa epoca e l'inizio di un nuovo ciclo, che inizia con grandi incertezze, con grandi rischi, ma che sarà una grande epoca. Benvenuti nel XXI secolo.
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