1. Il senso di una vacanza
    Ognuno di noi passa le vacanze a modo suo. Ma le viviamo appieno o siamo soli incoscienti spettatori?

    AvatarBy Gnuccaria il 29 Aug. 2015
     
    0 Comments   9 Views
    .
    CITAZIONE
    "September is coming soon"

    cantavano i R.E.M. nella famosa canzone Nightswimming. Una canzone che riempie di grande malinconia, in questi ultimi giorni di sole estivo. Per i bambini e i ragazzi ricomincia la scuola, per gli adulti ricomincia la vita nella giungla giornaliera (per alcuni neanche ha mai preso una pausa) ed automaticamente si pensa alle vacanze appena trascorse, chi al mare, chi in montagna. Si va in un albergo, altri hanno una casa in città di mare (mi vengono in mente tutti gli amici che scappano ad Anzio e a Nettuno, pare che vada di moda).
    Io sono stato a Cattolica. Una settimana rilassante, tra pranzi e cene conditi da buffet chilometrici, poche ore al giorno a non fare nulla e a contemplare il sole che faceva da padrone. Tutto sommato è stato piacevole, ma mai avevo avuto (o comunque non me ne ero mai reso conto) la sensazione del vuoto totale che mi avvolgeva in quei sette giorni. E' stato davvero divertente, ma è stato davvero ciò che volevo?
    La mia inezia e la mia pigrizia mi hanno drogato a tal punto che vedevo le giornate passare, senza poter fare nulla per viverle al meglio. O meglio, riempire quelle giornate. E' vero, sono un pigro cronico, che sbuffa pure se deve fare qualcosa di tutto sommato semplice e/o piacevole, però non mi sento soddisfatto di come ho vissuto quei sette giorni. Ma la mia mente non voleva, o non riusciva, a trovare qualcosa da fare per colmare quel vuoto. Per cui tanto vale non sforzarsi. Qualche tuffo al mare, poi si va in piscina, e infine si mangia. Ho passato più tempo a mangiare che in piscina, e sarò ingrassato di pochissimo. Meno male. Abbronzarsi neanche se ne parla perchè tanto già sono nero, figurarsi diventare un pezzo di carbone.
    A dire la verità la parte più bella della vacanza è stata il viaggio di andata. Svegliarsi alle 6 e correre verso la stazione Tiburtina è qualcosa di affascinante e di ignorante allo stesso tempo. Era divertente vedere i barboni ancora mezzi addormentati (o ubriachi?) che popolavano il marciapiede. Non dimenticherò mai l'odore di pipì che infestava il posto. Ma non è questo il punto. La magia inizia quando sali sul pullman che per 5 ore di accompagnerà verso la meta. E tu, in quelle 5 ore, passi il tempo ad immaginare come sarà la città, se è cambiata o è ancora come te la ricordi. Intanto passi sulla A24 in mezzo alle montagne dell'Abruzzo che hanno un paesaggio mozzafiato, impreziosito dalle nuvole ancora basse che arricchiscono il paesaggio. Un gioco di grigio, verde e marrone che di per sè non ha nulla di invitante, ma che in quelle zone acquisisce forme straordinarie. Una bellezza più unica che rara. E tu, sul pullman, eri lì, su quel nastro di asfalto che era l'unico segno tangibile dell'uomo, con immense curve e sovraelevate altissime. Uno spettacolo.
    Credo che questo articolo parli dell'aria fritta, ma è un po' per far riflettere su cosa di bello c'è in una vacanza, che molto spesso diamo per scontata, ma un saltimbanco bolognese, tale Beppe Maniglia (ho scoperto che ha una pagina dedicata su Wikipedia, tra l'altro) in uno dei suoi spettacoli a Cattolica, chiosò "30 anni fa si facevano le vacanze in famiglie anche di un mese, poi si sono accorciate a due settimane, oggi ci si può permettere fino a sette giorni, in molti casi. Vedrete che i vostri figli e nipoti tra 20 anni diranno 'Papà, cos'è una vacanza?'". Parole sagge.
      Share  
     
    .