Replying to [Saggio] Il timore è una bomba

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  1. Posted 11/1/2016, 21:07
    Ecco il secondo articolo della serie di "Saggi Gnuccari", scritto ovviamente per scuola ormai tempo addietro e che è valso un 9-. Stiamo lentamente scendendo nel baratro dell'insufficienza...
    Stavolta l'argomento era sulla discriminazione e le sue declinazioni, ma il tema era così vasto che in tre ore non sono riuscito a scrivere tutto quello che avevo in mente, e ho parlato solo di due dei fenomeni più evidenti. Magari la prossima volta ne farò un articolo sciolto. Ultimamente sto scrivendo davvero poco, ma a Natale sono stato invaso da una serie di malattie a raffica e non ho praticamente festeggiato nulla. Peccato, davvero.
    P.S.: il primo saggio, per chi vuole vederlo, si trova qui --> https://lognuccaro.blogfree.net/?t=5223123#cut
    - E' impossibile pensare che l'uomo non discrimini. Anche l'uomo più retto, più virtuoso, più stoico, in fondo, discrimina. L'uomo perfetto non teme nulla, ma non essendo l'uomo un'essere/un essere perfetto, allora tutti gli uomini temono almeno una cosa.
    Il timore non deve essere necessariamente una debolezza, ma nasce come meccanismo di autodifesa. Infatti ogni popolo, che è costituito da esseri perfettibili, ha sempre avuto timore degli altri popoli, definendo confini, erigendo muri e conquistando terre nemiche. Ecco perchè i Greci e i Romani definivano gli stranieri col dispregiativo "barbari"; gli Unni erano un popolo feroce e il loro capo, Attila, era il "Flagello di Dio"; in Spagna dominarono per lungo tempo "i Mori"; e così via fino ai giorni nostri. La discriminazione sembra, agli occhi di tutti, un fenomeno attuale e temporaneo, che si può sconfiggere prevenendo atti razzisti e dichiarando reato l'omofobia. Questa serie di misure sono solo dei palliativi ad un male che non ha una cura, perchè è un male innato.
    A sostenere questa tesi viene in soccorso la professoressa Philomena Essed, docente all'università di Antiochia, che afferma che "il razzismo nasce da un fenomeno ben più profondo: l'intolleranza nei confronti del diverso. Il diverso fa paura soprattutto perchè mette in discussione la nostra identità, e la paura finisce per generare odio".Questa affermazione si trova assolutamente in sintonia con ciò che sta accadendo da qualche anno a questa parte in Europa: il flusso massiccio di immigrati in fuga da uno scenario apocalittico come quello dei paesi arabi del Vicino Oriente e del Nord Africa, si sta sta rimettendo fortemente in discussione i valori fondanti dell'Europa, tra cui religione, economia e cultura. Ecco che, quindi, i nazionalismi risorgono, colmando il vuoto là dove l'Europa tentenna e inesorabilmente fallisce, ed ecco che l'idea di Europa unita, timidamente costruita in venticinque anni di sacrifici, crolla come un castello di sabbia di fronte alle prime grandi sfide sociali.
    Ma la discriminazione esisteva anche in un'età anteriore al concetto di Europa unita. L'idea di "razza" andò alla ribalta negli anni '30 ed era il cavallo di battaglia di quasi tutti gli stati europei. Lo dice chiaramente il "manifesto degli scienziati razzisti" del 1938. "Le razze umane esistono". Mai è stato detto qualcosa di più falso. Il Manifesto continua dicendo "le razze umane corrispondono a una realtà fenomenica, materiale e percepibile con i nostri sensi. Questa realtà è rappresentata da masse quasi sempre imponenti di milioni di persone simili per caratteristiche fisiche e psicologiche che furono ereditate e che continuano ad ereditarsi". E' una tesi assolutamente falsa, e molto facilmente scardinabile, persino da uno studente liceale: si può porre ad esempio il caso di un italiano che ha un figlio con una donna somala. A questo punto i tratti somatici sono italiani o camitici? Il Manifesto riprende "la concezione del razzismo in Italia deve essere essenzialmente italiana e l'indirizzo ariano-nordico". In questo caso si sfiora il paradossale. Perchè mai un popolo che nel 1938 era unita da soli settant'anni (almeno politicamente) dovesse stracciare secoli di fusioni e di diverse influenze? Perchè deve inseguire il modello di una società che tradizionalmente estranea l'Italia, come quello nordico? E non è forse vero che l'Italia ha una tradizione mediterranea, e che per secoli ha posto i suoi interessi negli scambi con asia e Africa? Proprio l'Italia che da sempre è un ponte tra l'Europa e l'Africa e che pone le sue fondamenta sulla seconda?
    E' chiaro ed evidente a tutti che queste affermazioni sono retrograde e impregnate di ignoranza, ma il bisogno dell'epoca, in piena crisi mondiale, era quello di difendere i propri confini, territoriali e psicologici.
    Rispetto al razzismo, l'omofobia presenta qualche sostanziale differenza ideologica: mentre il razzismo discrimina una società o parte di essa per mettere in risalto la propria concezione della società e dei suoi attributi sociali ed economici, l'omofobia discrimina l'individuo per correggere la sua inclinazione e il suo modus vivendi, con la convinzione che il proprio stile di vita in società e la propria concezione della sfera privata ed individuale sia quella corretta e l'unica ammissibile. Tralasciando la retorica filosofica e prendendo in mano al dizionario De Mauro, leggiamo la voce "Omofobia - avversione ossessiva verso per gli omosessuali e l'omosessualità".
    L'omosessuale è preso di mira in particolar modo per i suoi modi di vivere in società e la sua caratteristica sfera intima. E' diverso non "fisicamente", ma "psicologicamente". Ha modi di relazionarsi differenti, modi di parlare differenti, passioni e piaceri differenti. Tutto ciò, all'omofobo, appare inaccettabile e cova il suo dubbio, pronto ad esplodere con ferocia.
    Omofobia e razzismo sono bombe inesplose, quiescenti. hanno la calma del Vesuvio e la violenza dell'Etna. Bombe pronte ad esplodere quando meno ci si aspetta. Perchè l'uomo teme sempre qualcuno che sia migliore di sè, e nella paura che qualcuno lo spodesti, preferisce cancellare fisicamente le sue paure. Omofobia e razzismo sono scatenati dal timore, e il timore non si potrà mai curare, ma solo drogare.
    Buona serata a tutti.

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